Pare che sia noto il tariffario della compravendita dei parlamentari. Eppure nessuno dei parlamentari così bene informati pensa che, a fronte di certe informazioni, ci si dovrebbe precipitare in Procura.
Fa tristezza tutta la retorica anti-mafia, se poi il voto di scambio si fa in Parlamento. E fa tristezza tutto questo preoccuparsi per l'astensionismo e per la mitica «distanza dei cittadini dalla politica», quando in Parlamento, alla luce del sole, succedono certe cose.
Chi lo denuncia, è un moralista, ovviamente. Chi si scandalizza, non è un uomo di mondo. Chi pensa che qualcuno in questo Paese sono vent'anni che compra tutti, è un ingenuo che non sa che la politica si fa anche così.
Caro Calearo (mi scuserà se non la chiamo onorevole, non ci riesco), visto che conosce anche le cifre e ne parla con precisione sui giornali, facendo del gossip, perché non denuncia nelle sedi competenti questo immondo commercio?
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