Il vostro affezionatissimo, questo mese, su BestMovie, parla di Ken Loach e, soprattutto, di Éric Cantona. Qui di seguito, le ultime righe della recensione del film Il mio amico Eric. Il resto in edicola:
La frase del film è: «Non fu un goal, fu un passaggio», e si tratta del momento più bello della carriera di Eric Cantona. Un passaggio, come quelli esistenziali che ora Eric sforna, indirizzandoli al suo fan che si chiama come lui con la premura del lifecoach. Di più, dell’amico: immaginario quanto si vuole ma influente come nessun altro. ll finale è letteralmente geniale e chiude nel migliore dei modi un film in cui Loach conserva la propria forza drammatica – quella dei primi anni Novanta, che l’ha fatto così amare – liberando al contempo le energie di una vera commedia. E muovendo alla riflessione e al riso, come solo le grandi commedie sanno fare. Con un tono internazional-popolare, perché così è il calcio. I suoi miti. Il senso che ha per molti di noi, tifosi e, soprattutto, incerti, senza sapere mai bene come la partita, la nostra, andrà a finire. «C’est la vie», già: lo dice Cantona.
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