Lo schema del gruppo dirigente proposto dal "commissario tecnico" Bersani è complesso (troppo). C’è la segreteria di «giovani già sperimentati» (dodici membri), i dipartimenti (quindici), il comitato politico (venticinque), le aree (non pervenute), la direzione nazionale. Qualcuno, sommessamente, inizia a rimpiangere il governo ombra. L’impianto è unitario, ma solo fino ad un certo punto, perché quello che conta – al di là della retorica – se l’è tenuto la maggioranza. Migliavacca («molto sperimentato») coordinatore della segreteria, Penati a dirigere il caminetto (che con l’occasione diventa una ciminiera: del resto, l’impostazione è industrialista). Speriamo che oggi si chiuda, perché è passato un mese dalle primarie e non vediamo l’ora di iniziare a fare un po’ di politica. P.S.: del posto di Cassano, come sempre, si è discusso molto. In tutta sincerità, e in queste condizioni, mi sento come Bartleby: preferirei di no… P.S./2: a Mattia è venuta in mente la stessa canzone a cui avevo pensato anch’io…
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