Quando, con Mattia, scrivemmo L’amore ai tempi di Facebook (Baldini Castoldi Dalai), preconizzavamo che dall’uso personale e privatissimo del ‘mezzo’, si sarebbe arrivati, anche in Italia, all’adozione della ‘piattaforma’ in campo associativo e politico, come era già successo negli Usa. Del resto, la relazione e l’amore hanno molte somiglianze con la passione politica e, anche, con l’impegno a sostenere una causa "per cambiare le cose". Incredibilmente, molti risposero che l’Italia non è come gli Stati Uniti e che «voi dietro a MoveOn, a Facebook e a tutte queste cose dell’ambaradàn non capite un accidenti». Ora possiamo dire che non è proprio così che stanno le cose, se è vero che la manifestazione dell’anno (al di là del giudizio che se ne può avere) sarà quasi certamente il No-B Day, un’iniziativa nata su Facebook, il 9 ottobre 2009, che ha raccolto decine di migliaia di adesioni, ed è stata pensata e promossa in una logica di rete pura, orizzontale e totalmente autonoma e auto-organizzata. E quasi gratuita (un bel modo, se ci pensate, per rispondere alla grandeur e alle armate di chi sappiamo noi). Ce n’eravamo accorti già, per altro, in occasione della Carovana e del Lingotto, le due iniziative che avevamo promosso per sostenere una politica diversa nel (e per il) Pd. Poi, è chiaro, a volte capita di rimanere solo sulla rete, senza ‘copertura’ televisiva, senza superare il ‘muro’ dell’informazione. Però, a volte, succede qualcosa di diverso. E allora anche un gruppo su Facebook, pressoché anonimo, totalmente privo di etichette e di simboli, si può replicare numerose volte e trasformare, infine, in una piazza di significato nazionale, di cui parlano tutti e, soprattutto, quelli del mainstream della politica televisiva. Sovvertendo il pregiudizio più sbagliato: quello secondo il quale la rete sarebbe lontana dalla realtà. E invece ne fa parte. In modo consistente. Soprattutto per chi è nato, direbbe qualcuno, dopo il 1989. E ha qualcosa da dire alla politica. Molto più di quello che comunemente si continui a pensare.

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