Infine ce l’hanno fatta, come ogni anno. La caccia in deroga diventa legge, nonostante sia palesemente illegittima. Come ha ricordato Carlo, «il presidente Formigoni è completamente d’accordo, mentre in precedenza aveva imposto alla sua maggioranza, con una delibera di giunta approvata alla fine dell’anno scorso, di non legiferare sulla caccia in deroga, perché in passato analoghe iniziative legislative della Lombardia hanno fatto scattare diverse procedure di infrazione europee». Il risultato? «Multe colossali che pagheranno tutti i lombardi». Prima delle vacanze non ci erano riusciti: l’ostruzionismo dei Verdi e di alcuni colleghi del Pd aveva funzionato. Oggi, alla luce di un regolamento d’aula profondamente rivisto, il voto è arrivato prima di pranzo. Vorrei ricordare a tutti che non si tratta solo della caccia, ma della caccia in deroga rispetto alla normativa europea. La legalità è un problema che non riguarda chi caccia, insomma. E l’Europa per i cacciatori non esiste. Ogni anno è così. Una «legge in deroga»: una contraddizione in termini. P.S.: ovviamente, il Consiglio oggi era convocato in via straordinaria e d’urgenza. Per la crisi? No, per la caccia (in deroga). E basta. P.S./2: la maggioranza ha chiesto il voto segreto, così da evitare la possibilità di riconoscere chi ha votato a favore, nel caso poi qualcuno chiedesse conto del voto favorevole a una legge che quasi sicuramente porterà a una multa europea molto salata. Chiaro, no?

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