Torno sul tema che tanto ha fatto dibattere, sulla rete e non solo. I presentatori della mozione di Bersani sostengono che siano gli iscritti a dover scegliere il segretario nazionale: il testo della mozione è molto più sfumato, ma anche lunedì sera, a Milano, ho sentito questo argomento (e lo sento ripetere quasi dappertutto). Se Bersani non è d’accordo, precisi: sarebbe utile a tutti. Altrimenti, devo dedurre che quelle del 25 ottobre saranno le ultime primarie in cui si sceglie il segretario nazionale. Primarie per non farne più, almeno con le finalità che questa volta stiamo praticando. E a me dispiace. Mi pare che ciò dispiaccia sia a Marino, sia a Franceschini e non certo (o, almeno, non solo) per motivi ‘elettorali’. Personalmente, vorrei chiarirlo, non ci guadagno proprio nulla. I congressi "dalle mie parti" stanno andando benissimo, e non ho certo motivi di convenienza, ma faccio una riflessione di carattere politico. Quanto all’albo degli iscritti e alla trasparenza, richiamati più volte, mi chiedo soltanto perché non sia stato condannato con la giusta durezza il sistema delle tessere, più volte denunciato da me e tanti altri, nei blog e sui giornali. Perché personalmente all’anagrafe degli iscritti sono molto favorevole, così come a quella delle primarie. Albi pubblici, però, non pre-iscrizioni, che di fatto renderebbero ancora più macchinoso il processo. Anche in questo senso, non è una questione di carattere burocratico, ma di segno squisitamente politico. Ai circoli tengo moltissimo, ne ho parlato diffusamente a Piombino, al Lingotto e nel piccolo libro che ho pubblicato (Nostalgia del futuro): abbiamo anche presentato, insieme a Sergio Gaudio e a tanti altri, l’unico documento organico dedicato ai circoli che sia stato posto all’attenzione della discussione congressuale (per il resto, devo dire, parecchio fumosa sulle modalità con cui ‘strutturare’ il partito). Vogliamo un partito strutturato e però anche partecipato, in cui i militanti (categoria a cui appartengo da una dozzina d’anni) siano valorizzati, ma per essere – tutti insieme, senza distinzione – al servizio degli elettori e dei cittadini. Preoccupati – tutti insieme, senza distinzioni – dall’idea di farli partecipare, di condividere con loro i destini e le prospettive politiche del partito. Ecco perché sono così importanti anche le primarie per scegliere il segretario e la linea nazionale del partito. La penso così. Chi non è d’accordo, ha le sue motivazioni, ma mi pare che questo sia il fatto politico decisivo delle prossime settimane. Non voglio che siano le ultime primarie: che mi pare anche un ossimoro, dir così, tra l’altro.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti