L’avevo promesso. Un post dedicato al «senso di Francesco per la sinistra». Lascio a lui la parola (La svolta, Marsilio, p. 23).
«La questione è: se lei può fare in modo che le parole significhino le cose più disparate». Così l’Alice di Lewis Carroll. Fuori dal lessico politico-parlamentare, in verità, la parola sinistra non trova declinazioni positive. Se hai un incidente stradale, è un sinistro. Qualcuno non ti piace, perché ha uno sguardo sinistro. Quando le cose buttano male, affiora una luce sinistra. Gauche significa «goffo». Se sei left, sei stato abbandonato. Sono estratti di lessico artigianale scherzosi e sommari. Ma ci vogliono delle cause molto forti per andare contro espressioni e concetti che sono radicati, consciamente e inconsciamente, nel senso e nel linguaggio comune. Queste cause sono esistite fino ad alcuni decenni fa. Oggi non esistono più.
Ora è tutto più chiaro. P.S.: poi il libro contiene anche cose intelligenti, soprattutto sul secondo governo Prodi.
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