Non è uno dei tanti turisti tedeschi che attraversano la Toskana di questi tempi. Si tratta proprio di Karl Marx, ieri sera in visita alla Festa del Pd di Pistoia. Si è presentato, il Nostro, con le fattezze di un maturo senatore, portando con sé l’undicesima (e ultima) Tesi su Feuerbach (sempre di attualità): «I filosofi hanno soltanto diversamente interpretato il mondo, il punto però è di cambiarlo». Perché il Congresso del Pd sembra ridursi, nei dibattiti di queste settimane, soprattutto all’elencazione dei problemi. E al lungo riepilogo di errori e mancanze di cui tutti (ma proprio tutti) sono stati protagonisti. Molta analisi, parecchia autocritica, poche proposte, pochissime soluzioni. Bisogna cambiare passo. Altrimenti finisce che ci ritroviamo a novembre senza una direzione di marcia, senza un progetto politico definito, senza avere altro da dire che le cose non vanno. E per quello non ci voleva un Congresso: era sufficiente estrarre a sorte un iscritto e dargli la parola. E avrebbe detto le stesse cose. Chissà se riusciremo a convincere Karl a partecipare alle primarie (se, cioè, dopo tre mesi di ‘interpretazioni’, sarà ‘cambiato’ qualcosa…).

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