S’intitola così il pezzo di Mattia Feltri sulla Stampa di oggi. Sullo stesso giornale, interviene anche Iacoboni e, su Repubblica, ne scrive Ceccarelli. Ne avevo scritto anch’io, si parva licet, notando lo scadimento del dibattito pubblico di questi giorni e di questi anni cattivi. Mi è venuta in mente una pagina di Berselli (Sinistrati), in cui parla dei cinquantenni che trovano l’amore (già) con le ragazze di trent’anni più giovani di loro, per sentirsi vivi. O un pezzo di Libero, di qualche tempo fa, che aveva per titolo il leggiadro «Arriva l’estate, fioriscono le stagiste» e che Travaglio commentò magistralmente. E ho pensato che Franceschini ha sbagliato a rilanciare, quando tutto era così chiaro e evidente che si commentava da solo. Una mossa sbagliata, sul piano culturale prima ancora che politico, la sua. Che fa pensare che si intende scendere al più basso livello possibile e immaginabile. B ha problemi di incontinenza. In tutti i campi. Lo si era già rilevato, senza tirare in ballo i figli («vano e fuorviante», scrive Ceccarelli, l’atteggiamento di Franceschini). Non ce n’era bisogno. E, in queste cose, basta poco per passare dalla parte del torto.
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