La seconda che hai detto. Cliccate qui: è il sito di un comitato di cittadini monzesi, che protesta per la decisione di Comune e Regione di realizzare un mega-iper-maxi-forno crematorio all’interno del cimitero monzese. Avevo già denunciato alla stampa la vicenda, e i cittadini tornano sull’argomento, descrivendolo con parole chiare, che mi permetto di riprendere: «Il progetto era stato avviato dalla giunta Faglia, che si era vista rifiutare l’autorizzazione regionale in quanto l’area monzese era già servita dall’impianto di Cinisello Balsamo (che avrebbe quindi rischiato di risultare sovradimensionato con conseguenti squilibri gestionali) e, inoltre, non rispondeva al requisito (poi abrogato) secondo cui i nuovi impianti di cremazione devono distare minimo 50 km da quelli già esistenti. La nuova giunta, volendo ad ogni costo mettere in porto il progetto, ha avuto in seguito l’idea di superare il problema candidando la città di Monza come sede di un nuovo impianto crematorio che, per le sue caratteristiche, avrebbe servito non solo il territorio della nuova provincia, ma addirittura l’intera Regione Lombardia! Il nuovo forno proposto, a differenza dei crematori già esistenti in zona, dovrebbe infatti essere in grado di bruciare anche le casse contenenti involucri di zinco – ovvero le casse estumulate e inizialmente non destinate alla cremazione. Il fatto allarmante è che, non esistendo impianti con tali caratteristiche in Lombardia, e non essendovi alcuna intenzione di realizzarne altri, il forno monzese dovrebbe diventare il terminal per le casse di zinco provenienti da tutto il territorio regionale. In pratica, un inceneritore su scala cimiteriale, ovvero un crematorio vocato all’incenerimento (un inceneritorio, appunto)». Non siamo d’accordo. E abbiamo già promosso azioni a livello comunale e regionale perché questo progetto non vada in porto.

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