Santoro non è certo uno dei miei giornalisti preferiti (anche perché, com’è noto ai miei 25 e-lettori, i giornalisti che mi piacciono sono pochissimi). Trovo però che, ancora una volta, contro la sua trasmissione, ci sia un intento censorio che non sta né in cielo né in terra (e Zavoli dice cose molto sagge, in proposito). Leggete Repubblica: Saviano e Settis, oggi, dicono quello che penso della vicenda abruzzese (e a proposito di allarmi, procurati e non, leggete qui). Che si fa, si stigmatizzano anche i loro pezzi? Si chiudono i giornali perché si permettono di mettere in discussione le res gestae del premier e i successi a-tutto-campo del nostro straordinario Paese? E non si tiri in ballo, ipocritamente, il servizio pubblico, perché la Rai fa cacarissimo da anni (per quanto mi riguarda, da sempre). Se c’è qualcosa di penale, intervenga la magistratura. In una direzione e nell’altra, a meno di non voler credere che B sia diventato anche giustizialista. Gli manca solo quello, in effetti. P.S.: a proposito, il Pd, su questa vicenda, che posizione ha? Ah, già, ne ha una dozzina. Ottimo lavoro, ragazzi, avanti così.

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