Sto per uscire, vado a Pontida a raggiungere i referendari. Qui di seguito quello che mi scrive Mario Segni (sì, è sempre lui):
Lunedì saremo a Pontida. Alle 11 del mattino. Nella Piazza del Giuramento. Se puoi venire ne siamo felici. Se ti è impossibile (è un giorno di lavoro) voglio che comunque tu sappia ciò che stiamo facendo.
Pontida è un luogo importante nella storia d’Italia. Lo è da molto prima che nascesse la Lega. Ma la nascita del partito di Bossi l’ha reso più noto. Ebbene proprio da un luogo simbolico da quasi mille anni, ma attualissimo, noi lanciamo un appello. Un appello di civiltà; un appello di buon senso; un appello di moderazione.
Con il referendum abbiamo iniziato la campagna contro quella infame legge elettorale che ci ha regalato le liste bloccate, che rende i deputati dei nominati invece che degli eletti, che sta uccidendo il Parlamento. Il referendum non cancella del tutto la legge; non è possibile farlo con referendum. Ma la demolisce, apre la strada a toglierla di mezzo.
Si può essere favorevoli o contrari. La Lega è contraria ed è legittimo. Quello che non è legittimo è sabotare il referendum spostandolo a date impossibili. Quello che non è lecito è far spendere 400 milioni agli italiani pur di sabotarlo. Perché noi abbiamo chiesto la cosa più semplice: che per il referendum si voti il 7 giugno assieme a europee e amministrative, facendo risparmiare agli italiani quella cifra. E Maroni ci dice di no, senza spiegarne i motivi. E questo non è solo contro i referendum E’ contro gli interessi dell’Italia.
Questo andiamo a dire a Pontida. Lo diciamo agli italiani. Lo diciamo agli elettori della Lega, che si battono, giustamente, contro lo sperpero pubblico, ma che non dovrebbero permettere ai loro dirigenti una cosa del genere. Tu che ne pensi?

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