Come tutti sono da giorni in pensiero per Gaza e per quello che succede in Medio Oriente e, come tanti, ho pensato di andare a vedere Il giardino di limoni (che poi dovrebbe essere ‘dei’ limoni, come quello ‘dei’ ciliegi, no?) e devo dire, semplicemente, che è un film che si sarebbe potuto fare meglio. «Il lieto fine c’è solo nei film americani», dice, polemicamente, uno dei personaggi. Il problema è che nei film americani ci sono anche la sceneggiatura, la cura dei dialoghi, la definizione dei personaggi (e nel caso del ministro israeliano siamo al grottesco), la direzione della fotografia e qualcuno che sappia inquadrare la scena. Tutte cose che a questo film mancano. So che il tema è delicato e attuale, e l’idea che ha ispirato il soggetto assolutamente apprezzabile e commovente, ma il film è deludente, oltre ad essere prevedibile in ognuna delle sue parti, finale compreso. Mi dispiace, ma è così.
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