Amico mio

Dopo la replica "a mezzo stampa e blog" di Bassolino (di cui parla anche Ivan), mi ha risposto Velardi "a mezzo Facebook", riaffermando in sostanza l’innocenza di Romeo: «Amico mio, quella è una storia seria e drammatica. Se vuoi rinnovare qualcosa nella sinistra sappi che, per prima cosa, questo paese non deve abbandonare del tutto i principi del diritto. Il signor Romeo è in carcere da qualche mese senza che venga fuori uno straccio di imputazione. Subisce una moderna forma di tortura, in atto in Italia dai tempi di Tangentopoli: resti al gabbio fino a quando non fai qualche nome. A quel punto si dimostra che l’inchiesta sta in piedi, il magistrato diventa l’eroe popolare, con quel che segue…». E aggiunge: «Poi ti do’ un’altra notizia. Io con il Pd non c’entro niente e non devo fare carriera: ho già dato, ho visto tutto quanto dovevo vedere e mi è bastato. Se sto nella giunta Bassolino senza percepire l’indennità, è per altre ragioni… ma queste magari non ti interessano…». Gli ho risposto così: «Caro Claudio, grazie per avermi voluto rispondere. Come già a proposito della risposta di Bassolino, vi ringrazio per l’attenzione. Vorrei poter discutere queste e altre cose a Napoli, per parlare di quello che succederà d’ora in poi. Al di là di quanto ho affermato sul caso specifico, di cui offrivo una lettura politica e non certo giudiziaria (che intendo in ogni caso confermare), e pur pensandola molto diversamente sulla questione campana (che per me è immediatamente nazionale, per le ricadute che inevitabilmente ha avuto e ha ancora sul dibattito politico dell’intero Paese), mi piacerebbe confrontarmi con voi su come costruire quel rinnovamento di cui anche tu e Bassolino parlate, e per capire quali sono le modalità a cui pensate per declinarlo. Mi pare di capire che siate intenzionati a proseguire il vostro mandato fino alla sua fine naturale e che su questo siate irremovibili, nonostante le numerose sollecitazioni. Allora, non potendo fare altro, mi e vi pongo questo tema: «Napoli e l’Italia dal 2010 in avanti», in un confronto aperto e sincero. Sono certo che vorrai raccogliere l’invito e che ci sarà presto occasione per parlarne dal vivo».

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