Rifiuti, ridurli è possibile
Comunicato stampa. La prima politica per i rifiuti, la più semplice ma anche la più dimenticata, è quella di diminuirne la quantità prodotta. La ricetta proposta dal Gruppo del Pd in Consiglio regionale, che in merito ha presentato oggi, martedì 9 dicembre 2008, un progetto di legge regionale, comporta incentivi e detrazioni fiscali per chi, produttore o distributore, farà politiche per la riduzione all’essenziale degli imballaggi. L’obiettivo è quello di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire del 20% entro il 2010 rispetto al 2000, del 50% entro il 2020, anticipando quanto chiede l’Unione europea. Per fare ciò occorre anche che si incentivino stili di consumo nuovi e virtuosi, come l’acquisto di prodotti da appositi dispenser (per latte, riso, pasta, ma anche detersivi), dove utilizzare per tutte le volte necessarie un proprio contenitore, o che si valorizzino iniziative come il Banco alimentare, gli acquisti verdi, la raccolta degli indumenti smessi, la spesa a chilometro zero e quella equa e solidale. "Una proposta di legge moderna, che sta dentro le regole europee", ha sintetizzato il capogruppo Carlo Porcari, aprendo l’incontro. "I tempi sono maturi affinché la Lombardia si occupi in maniera organica e organizzata di rispettare l’ambiente, ridurre i rifiuti, cambiare e migliorare gli stili di vita dei suoi cittadini", ha detto la consigliere Maria Grazia Fabrizio, prima firmataria del progetto di legge. "E ridurre i rifiuti a monte è un percorso di carattere culturale che intende aiutare l’ambiente, ma porta con sé anche la scelta di coinvolgere le industrie, il commercio, i cittadini in via diretta. La Regione, in tutto questo, deve assumersi il compito di proporre un’incentivazione tariffaria", ha proseguito, illustrando poi i contenuti della legge che parlano di riduzione degli imballaggi e di riutilizzo delle eccedenze, di dispenser e fai da te. "Alcuni Comuni, come pure certe scuole e istituzioni pubbliche, stanno già seguendo questa strada: la Regione deve governare le buone prassi", ha concluso la consigliere. "Ci stiamo muovendo su una linea di grande coerenza – ha spiegato il consigliere Giuseppe Civati -. Stiamo conducendo una battaglia a fianco dei pendolari per migliorare e incentivare l’utilizzo dei treni e del trasporto pubblico locale; ora presentiamo una proposta per ridurre i rifiuti alla fonte anziché pensare solo a smaltirli in discarica; abbiamo in mente un’iniziativa per il risparmio energetico negli edifici e abbiamo duramente polemizzato con il Governo per aver fatto un passo indietro su questi temi. Insomma, pensiamo che sia giusto proporre politiche di questo stampo, che è ambientale e anche economico, perché è evidente che possono produrre ricadute anche sul bilancio famigliare". Una legge che funziona da testa di ponte, ha detto ancora Civati, annunciando che in Commissione Ambiente i consiglieri del Pd chiederanno una nuova audizione dei vertici dell’Amsa, dopo l’annuncio di oggi sulla raccolta dell’umido a Milano, "considerato che solo la scorsa primavera, in una prima audizione, gli stessi tecnici avevano escluso categoricamente questa possibilità". E sul poco virtuosismo milanese ha battuto anche il consigliere Francesco Prina, ricordando come "molti comuni lombardi siano ricicloni e applichino le buone pratiche, ma Milano no". La sfida ambientale, ha detto Prina, è prima di tutto culturale e dai salotti, dove se ne parla, deve uscire e diventare concreta e quotidiana. Il segreto è "nelle tre ‘r’: recuperare, riutilizzare, riciclare, con un vantaggio per il bilancio familiare, aziendale e in ultima istanza pubblico, soprattutto per i Comuni. Alla Regione spetta il compito di ridurre i rifiuti alla fonte e riqualificarli, cioè governare il processo nella sua complessità".
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