Leggo che impazza sui blog una mostruosa attività necrologica nei confronti di Haider, morto all’alba di ieri mentre tornava a casa sulla sua potente e vigorosa automobile. Ora, posso dirvi che la prima cosa che ho pensato è che anche a me capita di tornare a casa tardi, la sera di quasi tutti i giorni, in auto, da solo, per fare politica, non in Carinzia, ma a Lodi o a Cantù, a Varese o a Usmate. E anche se vado a rappresentare idee diametralmente opposte rispetto a quelle che Haider propagandava, e anche se probabilmente la mia auto è molto meno potente della sua, e non corro mai, come correva lui, non me la sento proprio di ironizzare sul suo incidente, né di valutare politicamente (ma come si fa?!) la sua morte. Per lo stesso motivo, mi astengo dal valutare i commenti di Borghezio o di altri, che ne hanno parlato come di un grande leader europeo. Solidale con le persone che gli volevano bene, ribadisco con serenità che Haider non mi è mai piaciuto. Non credo si debba aggiungere altro (de mortuis, in questo caso, nihil).
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