A Monza, lunedì sera, ci sarà il ministro dell’Istruzione (pubblica? Non direi). Alle ore 21 all’Urban center. Dalla viva voce del ministro conosceremo le ragioni dei tagli (8 miliardi di euro), delle 128 scuole che chiudono in Lombardia, delle decine di migliaia di insegnanti lasciati a casa. Un’occasione importante per sapere come faranno a garantire il tempo pieno, un momento importante per approfondire il pericoloso tema delle classi separate (ieri un consigliere provinciale di An, in televisione, ha spiegato che servirebbero anche per i calabresi, in alcuni casi, ovviamente…). Dal momento che il ministro e il governo non hanno inteso ascoltare nessuno – il decreto legge della presunta riforma (ma quando?) è stato convertito ponendo la fiducia -, saremo noi ad ascoltare loro. Perché la democrazia è anche questo.
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