Marrakech (low cost) Express: Barcelona e l’impronta culturale
Vi scrivo dal Raval, il quartiere multietnico di Barcelona, che sta subendo una forte trasformazione e numerosi interventi di riqualificazione edilizia (qualcuno sostiene, e non ha torto, che siano fin troppi). Il phone center non ha il bagno (fossimo in Lombardia lo farebbero chiudere, per la cronaca). Sopra i computer compare un poster della Puglia, in particolare una foto degli scavi di Egnatia, a Fasano, in provincia di Brindisi. Per dire che tutto il mondo è paese. Ieri sera il low cost – Vueling – è arrivato con un ritardo di tre quarti d’ora, ma si è comunque cenato alla Barceloneta. E la vita è bella. Questa mattina una mostra (curata perfettamente) dedicata all’opera di Ballard al CCCB (il titolo è Autopsia del nuovo millennio), oggi pomeriggio un paseo tra le ramblas e il mare. Domani si parlerà di integrazione. Perché qui la fanno. Non siamo in Italia. L’impronta c’è, insomma, ma è culturale, non digitale.
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