Leggendo e rileggendo il Dpefr, il documento di programmazione regionale, si scoprono coniugazioni del verbo davvero curiose, così come lo sono alcune scelte sintattiche. C’è una sorta di condizionale futuro ("nel prossimo anno potremmo…" che sarebbe un ‘potrerremmo’), la perifrastica declinativa ("stiamo per mettere a punto un osservatorio che dovrà…"), il periodo ipotetico dell’irresponsabilità ("se avessimo potuto, l’avremmo fatto" – sottinteso: non l’abbiamo fatto). Tutte cose che non vorremmo vedere. Come direbbe Lucarelli, non qui. Non da noi. Non in Lombardia.
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