Vi propongo un “esperimento mentale”, ispirandomi all’ultimo romanzo di Fabio Volo (proprio così). In quel romanzo, i due innamorati decidono di giocarsi il tutto per tutto, di non rimanere in superficie, di dare fondo alle proprie insicurezze, definendo però un limite temporale alla propria ‘storia’. Una settimana, non un giorno di più. Facciamo lo stesso per il Pd. Per un mese. «Diffalchiamo gli impedimenti della materia», come voleva Galileo, facciamo come se non esistessero le correnti, le ritrosie, le timidezze, i rancori, i personalismi, e giochiamocela fino in fondo. Prima delle vacanze, per ripartire a settembre, se l’esperimento funzionerà. C’è da organizzare il partito, rassicurare i militanti, individuare azioni e iniziative da sviluppare. C’è da fare opposizione al governo che, tra attacchi ai magistrati, leggi ad personam, card da fame per i pensionati, ponte sullo Stretto, nucleare, ha già dimostrato di essere molto poco capace di interpretare il ‘cambiamento’. Facciamolo, almeno per un mese, lasciando da parte le paure. Poi vedremo. Teniamoci lontani da questo clima da cupio dissolvi, che fa male a tutti, nessuno escluso. Per quanto mi riguarda, al solito, farò la mia parte. Chi ci sta, metta una firma. Non abbiamo nulla da perdere.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti