Da meteoropatico di fama mondiale, mi capita spesso di guardare le previsioni del tempo anche se non devo andare da nessuna parte. Come in questo fine settimana. Sono giorni e giorni che il tormentone è: il weekend pasquale sarà brutto. Infatti c’è un sole, e un cielo terso, e una luce che non ha nemmeno eguali manzoniani. Se tanto mi dà tanto, vale la pena di attendersi lo stesso dalle elezioni politiche. Come per il meteo, sono troppe le variabili sul piatto per dare per scontato il risultato elettorale. Tutti i simboli sono nuovi (a parte quello della Lega, che non a caso dedica alla continuità il proprio messaggio elettorale), c’è ancora un vagone di indecisi, e il voto a destra darà più di una sorpresa. Per ora, però, non credete ai vaticini, a chi predice il futuro sulla base della lettura del volo degli uccelli e degli umori (viscerali, come nell’antichità). Per quanto mi riguarda, mi sono fatto due o tre idee: che l’Udc andrà molto bene (per via della polarizzazione che ‘apre’ spazi politico-elettorali al centro), che la Sa continuerà a scendere, attestandosi sui voti della sola Rifondazione (e forse anche qualcosa in meno), che la Destra di Santanchè è stata finora sottovalutata, e che il Pd vincerà le elezioni solo se raggiungerà il 40% (insieme all’Idv, che credevo più forte). Lo ripeto, però: sono tutte intuizioni e la lezione del 2006 dovrebbe ricordarci che anche dieci punti sulla carta, nelle urne possono sparire. Que sera, sera…
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