L’Italia è così. Sei su una statale, attraversando la Bassa. E’ sera. A parte centri commerciali neopalladiani o fintorustici inseriti nel paesaggio nel peggiore dei modi urbanistici possibili, non si nota granché. Poi si scorge, sulla destra, una lunga fila di merli, una torre campanaria, una chiesa dedicata a san Francesco, una piazza d’armi straordinaria, in cui un architetto geniale ha inserito una basilica in diagonale. Vi trovate a Montagnana, nel Veneto profondo. Oppure rientrate la sera tardi a Venezia, con il nuovo ponte di Calatrava (un nome, un destino) e tutto vi ricorda che non solo di guardrail caselli asfalto gomma capannoni rotonde vive l’Italia. Nel programma del Pd la tutela del paesaggio, la riduzione del consumo di suolo, il rilancio del turismo culturale sono punti decisivi. E anche nel Nord questo è un tema di straordinaria importanza, sia per la qualità della vita, sia per la crescita economica. Perché tutelare, conservare e promuovere hanno un valore economico straordinario. E del nostro patrimonio, e del bello soprattutto, la politica deve tornare a parlare. Prima che sia troppo tardi.
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