Questo pomeriggio ho avuto l’onore di fare da madrina (il padrino lo lasciamo ad altri) alla presentazione della candidatura di Paolo Butti a sindaco di Seveso. Paolo ha iniziato a stare da solo, secondo i dettami veltroniani, già all’opposizione, quale esponente pressoché solitario di un centrosinistra che a Seveso ha perso per 26 (ventisei) voti nel 1998 e non è più tornato al governo della città. Paolo ha lavorato sodo in questi anni, soprattutto per fare in modo che la questione delle questioni, l’interramento delle Nord, fosse preso in considerazione dalla giunta Galbiati (senza alcun risultato: il sindaco uscente ha una vera e propria sottopassione, un amore sviscerato per i sottopassi, e più tortuosi sono, più gli piacciono). Paolo si candida per il Pd, per una lista che prende il suo nome, per una formazione di Baruccana (la frazione che la giunta attuale ha completamente trascurato), e per l’Italia dei valori. La destra è confusa: è notizia di qualche ora fa che Forza Italia scopre l’interramento a poche settimane dal voto (guarda un po’) dopo averlo avversato in tutte le salse e in tutte le sedi; la Lega corre da sola (e speriamo che non cambi idea) dopo essere uscita sdegnata dalla giunta comunale; molta tensione si registra anche nell’attuale maggioranza. Insomma, Paolo c’è, e lo ha dimostrato sciorinando questo pomeriggio un programma elettorale preciso e puntuale, che punta tutto sulla qualità della vita e sulla sfida ambientale, che Seveso porta con sé da quel giorno di poco più di trent’anni fa in cui la sua storia è cambiata. Con Paolo si può, anche a Seveso.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti