La battuta con cui D’Alema ha spiegato i reali motivi della caduta del governo (pensando alle domande dei suoi interlocutori internazionali, attoniti di fronte all’esito della stagione politica ormai conclusa) è la migliore uscita della giornata romana del PD, nella quale per la prima volta sono state tratteggiate le linee programmatiche con cui ci presenteremo alle elezioni. Un programma in 12 punti (fatiche erculee?) chiaro e preciso che Veltroni ha declinato con grande efficacia. E’ un leader contemporaneo, si direbbe ancora con D’Alema, mentre dall’altra parte sembra di visitare un sito archeologico (tirato a lucido, ma pur sempre di sito archeologico si tratta, ha chiosato luciferino). La nostra è l’Italia del futuro, con Berlusconi già «alle nostre spalle», in tutti i sensi, come richiamato nel suo intervento da Piero Fassino. Un brivido di piacere ha attraversato la platea quando e’ arrivata sui telefonini la notizia dell’addio di Casini. Va a vivere da solo. E noi recuperiamo, recuperiamo…E, guardando Walter sul palco nel suo crescendo finale, mi sono detto: questo qui non solo è in formissima, ma è anche capace di vincere. Sul serio.
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