E’ sacrosanta l’impostazione di Walter Veltroni circa la necessità di promuovere un ambientalismo del fare. Sono d’accordo e mi sono sempre battuto per un ambientalismo coraggioso e "razionale" (l’espressione è del ministro Bersani). In Lombardia, però, dobbiamo essere chiari e argomentare il "punto": ambientalismo del fare vuol dire parlare di autostrade, ma anche di ferrovie (quelle a bassa velocità, dedicate ai pendolari); di caselli, ma anche di parcheggi di interscambio per far mollare l’auto appena possibile; di urbanistica, ma anche di compensazione ambientale. Su questo Legambiente, a cura di Paolo Pileri e altri, ha prodotto un progetto di legge che introduce un principio semplice e molto efficace: a ogni intervento edilizio corrisponde non solo la cessione di aree e il riconoscimento degli oneri di urbanizzazione, ma anche una vera e propria compensazione ecologica di portata strategica. La riduzione del consumo di suolo è un tema-guida e lo deve essere assolutamente per un partito che si dice ambientalista, proprio perché vuole essere razionale. In Regione assistiamo quotidianamente a veri e propri attacchi al territorio lombardo: oggi l’emendamento sui parchi (vedi alla voce Parco Sud), domani la legge quadro ad essi dedicata (si fa per dire), dopodomani la legge obiettivo per riempire di cemento tutta la fascia che costeggia le nuove infrastrutture. Il Pd deve essere chiaro, altrimenti sembrerà ambientalista ma anche non. E non mi piacerebbe un partito così: in Italia e tanto meno in Lombardia.
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