¡No Pasarán! L’ecopassaggio di Milano e la lotta allo smog

Da circa due ore i cittadini milanesi stanno saggiando l’Ecopass. Comunque la si pensi, un passaggio epocale: dopo anni di inerzia e di amministrazione-di-condominio, si tratta di un cambiamento molto significativo dal punto di vista amministrativo e (ancor di più) culturale. Moratti ha dimostrato di essere incomparabilmente più coraggiosa di Formigoni, che da ormai due anni non ritiene di affrontare la questione smog se non con le conferenze stampa. L’Ecopass che parte oggi è ancora molto debole, l’area troppo poco estesa, le esenzioni troppo numerose e molto discutibili proprio sotto il profilo ambientale. Pagano i proprietari delle auto più vecchie, per capirci, ma chi ha un Suv da qualche tonnellata la passerà liscia. L’Ecopass, oltretutto, parte molto male: il disastro del sito del Comune, che doveva essere un fiore all’occhiello (con tutto quello che ci costa) e che invece si è imballato quasi subito, dimostra che Milano ha ancora tanta strada da fare per uscire dall’età della pietra. Seguiremo con attenzione l’evolversi della vicenda: chissà se ci toccherà riprendere il famoso monologo di Rutger Hauer («ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare… al largo dei Bastioni…» di Porta Venezia), o se il sindaco sconfiggerà il partito delle auto e saprà estendere il provvedimento, mettendo a sistema un piano ambizioso per il trasporto pubblico locale, grazie anche allo sforzo del Governo con le risorse messe a disposizione del Tavolo Milano. Se Milano vuole cambiare, quello di stamane è un passaggio fondamentale. Vedremo.

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