A chi non è mai capitato? E’ un’esperienza universale, quella dell’innamoramento subitaneo e dolente, per una persona che mai potrà ricambiare il nostro sentimento. Solo che per descriverlo come si conviene ci vuole un uomo universale, e credo che Giacomo Leopardi possa fare al caso nostro: le sue Memorie del primo amore, ripubblicate presso la Biblioteca minima di Adelphi, sono un assoluto capolavoro del genere “mi sono innamorato e ora devo affrontare la cotta”. Tratto saliente della vicenda del giovane Giacomo ventenne è il tentativo di elaborare il lutto con il contributo terapeutico della scrittura, prima in prosa, poi in poesia. Il risultato, nel suo caso, è eccellente. Cronaca del primo amore ed elegia omonima sono cura e risultato del primo, sfortunato innamoramento leopardiano e a loro volta strumento formidabile per sentirsi meno soli nel caso ci si trovi in analoga tempesta.
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