Chi ama Milano non può sottrarsi: la pubblicazione di Sellerio, Milano è una seconda Parigi (il titolo è mutuato da Oscar Wilde), a cura di Eleonora Carantini, riporta i diari di viaggio di alcune personalità britanniche e americane lungo quattro secoli, nel corso dei quali Milano ha rappresentato la prima tappa italiana del Grand tour. Strepitose, come sempre, le pagine di Mark Twain, perfette nel descrivere la città quelle di Henry James, colpiscono le note di Lord Byron, che da Milano invia generose «coccole» alla sua Augusta chiedendone in cambio soltanto una. E colpiscono le descrizioni della Milano che purtroppo non c’è più:
«Il territorio della Lombardia [che si poteva apprezzare dal tetto del Duomo] era una vista enormemente piacevole ai miei occhi, colmo com’era di una tale indescrivibile varietà di cose d’ogni genere, di quelle che danno profitto e di quelle che danno piacere, che mi pareva di vedere proprio i Campi Elisi, tanto decantati e celebrati dai versi dei poeti. E’ infatti la più bella pianura, lunga circa duecento miglia, che io abbia mai visto o che mai vedrò, dovessi viaggiare per tutto il mondo; tanto che dissi a me stesso che questa regione era più adatta a dimora degli immortali che degli uomini» (Thomas Coyrat, 1608, a p. 22 del volume in questione).

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti