Elezioni anticipate a Roma, elezioni anticipate a Milano. E’ la volta buona: Formigoni può lasciare la Regione, dopo il lungo periodo della “cattività lombarda”. Ci aveva già provato nel 2006, candidandosi in Senato e lasciando l’istituzione da lui presieduta nell’incertezza per sei mesi. Dopo qualche settimane era tornato a casa, sconfortato dall’ambiente romano e dall’impossibilità di giocare in alcun ruolo. Il quadro politico ora è cambiato, anche se per la verità non di molto: Formigoni andrebbe a fare il ministro alla corte di Silvio e ciò potrebbe accadere all’inizio del prossimo anno. O, forse, anche subito, soprattutto se la Lega dovesse chiedere il nuovo presidente della Regione, soprattutto se il centrosinistra dovesse permanere in queste condizioni di divisioni e di ‘blocco’ psicologico. Questo pone a noi un problema ulteriore: il Pd non è ancora del tutto costituito, e ci troviamo di fronte ad una doppia elezione nella regione più difficile, dove ci sono più elettori e dove rischiamo di prendere un monumentale 20%. A meno che non si facciano le cose per bene: individuando al più presto un leader, puntando ad un ricambio, rilanciando una linea politica fino ad ora molto cauta. E chiedendo a tutti, me compreso, di rimettere il mandato, e di dirsi disponibili anche a far posto ad altri, che siano più capaci di noi. Lo dico con grande serenità. Ci vuole un cambio di passo. Subito.
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