“Non vogliono neppure discutere una proposta di legge di iniziativa popolare sui ticket sanitari presentata oltre 3 anni fa da 22.000 cittadini. Secondo la norma, la legge avrebbe dovuto essere discussa entro 6 mesi dalla presentazione. L’hanno bocciata oggi, con la formula del “si decide il non passaggio all’esame degli articoli”. Come al solito è svilito e mortificato il significato della legge di iniziativa popolare, ha detto giustamente Maria Grazia Fabrizio del Pd: che la Regione risponda di no, ma almeno risponda. E’ insultante che la maggioranza che sostiene Formigoni si limiti a bocciare la richiesta di discutere una legge voluta dai cittadini. Dobbiamo concludere che la partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria regionale non sia una preoccupazione per Formigoni, con buona pace dei 22.000 firmatari e di tutti gli altri cittadini lombardi che i ticket più cari d’Italia continueranno a pagarli. Nella legge ci sono cose importanti, come l’innalzamento della soglia di esenzione – attualmente a 8.000 euro, un dato ridicolo che traduce i 16 milioni di lire di dieci anni fa (!) – e la possibilità di programmare diversamente il pagamento per chi ha diverse prestazioni da richiedere al sistema sanitario. Tutte cose di cui in Lombardia non si può nemmeno discutere: tutt’al più si vota di non votarle.
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