Michele Mari è un grande. Le sue poesie le ho scoperte con qualche mese di ritardo e mi sento un po’ in colpa (il suo canzoniere si chiama Cento poesie d’amore a Ladyhawke, Einaudi, quella riportata in copertina è la più brutta, non fermatevi alla superificie, guardate dentro…).
T’amo
disse alla carpa un persico sognante
ma duro fu il responso:
sono d’un’altra carpa
Immagina d’amarmi
fuori di questo fiume
nel mondo asciutto dove risuona il vento
propose l’aspirante
ma in quella fu ghermito
da un amo traditore
[…]
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