Formigoni, colpito da una curiosa forma di influenza ‘aviaria’, aderisce alla proposta della Lega: manifestazione in difesa di Malpensa. Una volta governava, ora manifesta. Cose che capitano, in una Regione in cui il buon senso si è imbarcato tempo fa con un biglietto di sola andata. Mentre tutti strepitano, colgo l’occasione per darvi alcuni dati di quello che è successo negli aeroporti del Nord dal 2000 a questa parte, mentre Formigoni, e Galan, e Ghigo governavano per conto della destra le regioni del Nord, appunto, e Berlusconi governava il Paese. Sono dati che desumo da Repubblica e che spiegano tutto quello che c’è da spiegare sulla vicenda Alitalia, Malpensa, ecc.
Malpensa (l’hub-tra-virgolette): da 20.716.000 a 22.080.000 passeggeri;
Linate (l’aeroporto che andava chiuso): da 6.026.000 a 9.209.000 passeggeri;
Orio al Serio (minuscolo nel 2000): da 1.237.000 a 5.285.000 passeggeri;
Verona (che fa il paio con Montichiari): da 2.289.000 a 3.320.000 passeggeri.
Lo stesso vale per Torino, che cresce del 50%, Parma che raddoppia, Treviso che diventa sei volte più frequentato, Trieste che cresce del 20%. Ecco gli scali padani, cresciuti mentre governavano gli attuali strateghi dei cieli: come si fa ad avere un hub, se crescono almeno 5 aeroporti nelle immediate vicinanze, lo sa solo il cielo. Più che Air Padania è Air Fritta, come sempre.
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