Siamo tornati. A casa. Con molte idee per proseguire lungo il percorso avviato nell’ambito del progetto Pannelli senza frontiere, a cominciare dalla maternità di Samanaya, che ha ancora bisogno di noi. E di voi. Ne parliamo presto. Prima di Natale. Promesso.
Obamako, diablogo africano, vol. 8
Sono all’aeroporto di Bamako, in partenza per Parigi, e poi per Milano, per iniziare una settimana qualsiasi, come se niente fosse. In cuffia c’è un po’ di tutto, per cercare di pensare il meno possibile. Ma è con i Sigur Rós, che c’entrano poco o…
Obamako, diablogo africano, vol. 7
Sottotitolo: del requin o della globalizzazione. Il Punto G di Bamako (evitare battutacce) è un punto panoramico da cui si ammira tutta la città, le sponde del Niger (calmo e placido al passaggio dello sguardo) e l’umanità che si muove. Preferibile al tramonto. Intorno si…
Obamako, diablogo africano, vol. 8
Siamo sulla strada di casa, e tutto il viaggio passa veloce, come in un piano-sequenza. La partita a pallone prima che scenda la sera, a Timbuctù, le scuole dei villaggi e quelle della capitale, i bambini a cui dare tutto quello che si può, Abdou,…
Obamako, diablogo africano, vol. 6
Visto da Timbuctù, tutto sembra irreale. E’ questa misteriosa città ad esistere, mentre il mondo appare come una fata morgana. Come il Pd, alle prese con la propria impossibile traversata nel deserto, che ricomincia daccapo, ogni giorno, cancellando le tracce degli innumerevoli percorsi già tentati (azzardati?)…
Obamako, diablogo africano, vol. 5
A proposito di cose che riguardano noi italiani (espressione impegnativa come poche altre), avete presente l’argomento: "Bisogna aiutarli al loro paese", con cui la destra chiude tutte le discussioni circa l’immigrazione? Ecco, vorrei almeno che li si aiutasse, nel loro paese, e magari avviare dei…
Obamako, diablogo africano, vol. 4
Cambiando registro, perché anche se scrivo da Timbuctù siete pur sempre su ciwati, propongo la costituzione del nucleo speciale anti-turisti italiani molesti, con ritiro del passaporto e rimpatrio immediato. Dopo aver ascoltato in un villaggio della falesia dei Dogon (tra bambini con il pancione e donne che…
Obamako, diablogo africano, vol. 3
E’ in assoluto il più impegnativo post dell’ormai lunga storia di questo piccolo blog. Lo scrivo da Timbuctù, all’ombra dell’ultimo sole e della grande moschea. Siamo alla fine del mondo, anche se Timbuctù non è più "la fine del mondo", ma un luogo di grandi…
Obamako, diablogo africano, vol. 2
Sono in un albergo di Mopti che si chiama Non ci sono problemi, e invece, di problemi, ce ne sono eccome (non funziona nulla…). Ma non fa niente. Abbiamo visitato le comunità dove sono stati installati i pannelli che avevamo contribuito a finanziare (a questo proposito,…
Obamako, diablogo africano, vol. 1
Black president, il viso di Obama su una t-shirt al Bla-Bla dice molto, dell’attesa e di quello che potrebbe succedere nel mondo, e forse succederà. In verità ci si sente noi fuori dal mondo, mentre Daniel ci racconta dei progetti di cooperazione a cui abbiamo partecipato…